34 licenziamenti – Lotta sulle rive del lago Maggiore

Tema: Lavoro e Lotta
Data: 25/06/2017
Di: RRN

All’inizio della settimana scorsa i quattordici dipendenti fissi della Società Navigazione lago Maggiore hanno ricevuto una lettera di licenziamento, per il 1º gennaio 2018. Questo senza che nessuno abbia comunicato qualcosa alla Commissione del personale o a chi gravita intorno al servizio. Agli altri venti lavoratori stagionali (per la stagione estiva) invece non è stato detto niente, il loro contratto non verrà semplicemente rinnovato in modo tacito. Il clima è caldo, i lavoratori non ci stanno ed è stata subito organizzata – venerdì 16 – un’assemblea del personale con il sostegno dei tre sindacati di settore (SEV, Unia e Ocst). Esito? O entro venerdì 23 giungo verranno mandate dalla società di navigazione lago Maggiore trentaquattro lettere con annullamento del licenziamento e rispettiva garanzia di rinnovo del contratto stagionale, o potrebbe essere dichiarato lo sciopero.

La navigazione sul Maggiore ha origini antiche (intorno al 1825), da allora le concessioni sono passate da diverse mani. Nel 1923 è stata poi sottoscritta tra Svizzera e Italia la prima convenzione per la regolamentazione internazionale della navigazione sul lago Maggiore e Ceresio. La Convenzione stabilì di fatto le responsabilità sui due comuni laghi: la navigazione sul Maggiore divenne italiana e quella sul Ceresio svizzera. La flotta del Maggiore venne poi definitivamente affidata alla Gestione commissariale governativa dello Stato italiano, la quali costituì un’azienda di Stato – Società Navigazione lago Maggiore – che iniziò effettivamente il servizio nel 1953. Le convenzioni tra i due paesi vennero poi rinnovate nel corso degli anni. Le ultime sono state rinnovate nel 1997 e 2016.

In Svizzera invece non ci si è dati molto da fare per sviluppare un servizio pubblico di navigazione. Le tratte sul Ceresio sono in mano alla Società Navigazione Lugano – famiglia Ferrazini – la quale tra l’altro ha disdetto l’anno scorso il Contratto collettivo di lavoro. Inoltre, la Confederazione si stava già muovendo in direzione della liberalizzazione della navigazione sul Maggiore ed era cosciente dell’imminente interruzione del servizio. Nel marzo del 2016 il governo aveva dichiarato dei cambiamenti nell’ambito della competitività, rispondendo a un quesito del consigliere nazionale Thomas Hurter dell’UDC. Cosa che però non successa sulla carta; le convenzioni e le relative concessioni sono state rinnovate per altri dieci anni dalla Consigliera federale Doris Leuthard e dal Ministro italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio a dicembre 2016.

È questo il fatto strano: convenzioni rinnovate alla fine dell’anno scorso, e solo sei mesi dopo il servizio viene fatto affondare? I due paesi sapevano, l’Italia non lo riteneva più un affare redditizio e la Svizzera attendeva le condizioni per lanciare la liberalizzazione anche sul Maggiore. Chi non lo sapeva invece erano i lavoratori e le lavoratrici, licenziati repentinamente per interessi “superiori”. L’ingiustizia colpisce i più deboli. In questo caso, * dipendent* della Navigazione del Lago Maggiore. Le prime vittime della sete di profitto dei privati che vogliono mettere le mani sulla concessione della navigazione tra la sponde del Delta della Maggia, il Gambarogno e le Isole di Brissago. Primo al via il Signor Ferrazzini, già padrone della Navigazione sul lago Ceresio, il quale vorrebbe inizialmente affittare i battelli alla società di Stato italiana e poi ridisegnare a suo piacimento la navigazione. Ma non è il solo, anche il sindaco di Ascona spinge per una società che possa lucrare sul traffico tra il suo borgo e le Isole.

Nel frattempo non sono arrivate ne le soluzioni dal Consiglio di Stato che si era detto “sorpreso e rammaricato”, come non sono neanche arrivate dall’azienda le trentaquattro lettere di annullamento del licenziamento e rinnovo contratti stagionali. I lavoratori si sono incontrati nuovamente in assemblea venerdì sera (23.6) e si sono decisi a proseguire la lotta con le armi a loro disposizione. Domenica mattina è iniziato lo sciopero, per ora a tempo indeterminato! Seguiranno altre informazioni.

(foto: FB/Salviamo la navigazione)

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