In migliaia a Basilea contro il terrore del governo turco

Tema: Antifascismo/Internazionalismo
Data: 03/02/2018
Di: RRN

Circa 5’000 persone hanno manifestato sabato 3 febbraio a Basilea contro la politica dittatoriale di Recep Tayyip Erdoğan ai danni del popolo curdo, contro la guerra in Rojava e in denuncia dell’ultima manovra militare turca su Afrin – una località curda nel nord della Siria. Malgrado la manifestazione fosse autorizzata, la città di Basilea e indirettamente lo Stato svizzero confermano una certa ambiguità nell’ambito della critica al governo turco schierando un massivo spiegamento di forze di polizia in tenuta antisommossa e con tanto di passamontagna. Molte persone sono state controllate e fotografate dalla polizia in giro per la città, per ragioni “preventive”. Al movimento Revolutionäre Aufbau di Basilea è andata peggio; già in mattinata la polizia è entrata di forza nel locale di ritrovo del movimento arrestando dieci compagn*. Niente mandato, solo motivazione di carattere “preventivo”. Altre venticinque persone sono state arrestate nel corso del pomeriggio. Poco dopo le 18:00 sono tornat* tutt* liber*.

La polizia basilese ha assunto nel complesso un atteggiamento arrogante e repressivo tentando addirittura di strappare alcune persone via dal corteo. Questi tentativi sono stati però sventati dal servizio d’ordine della manifestazione e dalla solidarietà della folla che non ha permesso alla polizia di perpetrare simili prepotenze. La manifestazione era compatta e rumorosa sfilando per le vie del centro. Sono stati tenuti dei discorsi in denuncia all’oppressione di Erdoğan ai danni de* curd* e contro l’aggressione militare ad Afrin, iniziata due settimane fa non risparmiando civili. “Erdoğan Terrorist”, “Resistenza ad Afrin, resistenza dappertutto!” sono solo alcuni dei cori scanditi sabato pomeriggio nella città sul Reno.

L’evento si è svolto senza disagi e scontri con le forze dell’ordine. La polizia tuttavia, giustificando il suo accanimento, ha diffuso la storia che in realtà c’erano due differenti manifestazioni in programma: una autorizzata organizzata da* curd*, i/le quali, sempre secondo la polizia, non volevano che “gente del posto” vi prendesse parte, e una illegale organizzata da “gente del posto” con l’intenzione di fare casino. Una menzogna smentita chiaramente al microfono a fine corteo da una compagna curda, la quale ha scandito per la piazza la critica all’atteggiamento delle forze di polizia, prima in tedesco e poi in curdo, ribadendo invece l’apprezzamento per la partecipazione solidale di molt* “non curd*”. “Non siamo tutt*, mancano i/le prigionier*!”. Uno degli ultimi discorsi è stato tenuto da un’energica comandante del YPG in visita in occasione della manifestazione.

(Foto – RRN)

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