Settimana di lotta in solidarietà con Afrin a Zurigo e Basilea; sabato manifestazione a Berna

Tema: Proteste/Internazionalismo
Data: 05/02/2018
Di: RRN

I movimenti antifascisti e anti-imperialisti non hanno intenzione di mollare la presa. C’è rabbia e necessità di continuare a denunciare le prepotenze guerrafondaie del governo turco capeggiato da Recep Tayyip Erdoğan ai danni del popolo curdo. L’ultima aggressione è stata l’attacco su Afrin, località curda in Siria invasa il 16 gennaio dall’esercito turco. Dopo le grandi manifestazioni di protesta delle ultime settimane in tutta la Svizzera – l’ultima a Basilea sabato scorso – ce ne sono già numerose altre in programma. Oggi c’è stata una protesta a Bienne e questa settimana ne sono previste diverse altre a Basilea, mentre la prossima grande mobilitazione è attesa per sabato 10 febbraio a Berna, ritrovo alle ore 14:00. Se le autorità svizzere tacciono, le strade si fanno sentire. Non si può ignorare, non si può voltar’ la testa. I governi europei preferiscono invece proibire e reprimere le manifestazioni contro la politica dittatoriale del governo turco, come successo oggi a Roma, dove curd* e solidali sono stat* pres* a manganellate dalle forze di polizia mentre protestavano contro la visita di Erdoğan nella capitale italiana.

Anche a Zurigo ci si mobilita, oggi è stata lanciata infatti una settimana di lotta e di solidarietà con Afrin: come comunicato sulla pagina Facebook “Afrin-Rojava – Piattaforma della resistenza / Svizzera”, ci si troverà ogni giorno in un differente luogo della città per una manifestazione solidale o di protesta. Domani – martedì 6 febbraio – alle 18:00 ci si troverà sul ponte tra Bellevue e Bürkiplatz dove verrà creata una catena umana con delle foto di Afrin. Per mercoledì è prevista invece una protesta con foto di Afrin e camicie (con delle scritte) presso la stazione centrale di Zurigo. Si prosegue giovedì 8 febbraio alle 16:00 per una protesta di fronte all’edificio della televisione svizzera ad Oerlikon. Infine venerdì si conclude – almeno fino a nuovo avviso – con una “protesta-rumorosa” sul piazzale della stazione di Altstetten (Zurigo Ovest) con musica, flyer eccetera. “Ognun* può portarsi il proprio strumento o oggetto per fare rumore” si legge sulla pagina-piattaforma di resistenza per Rojava e Afrin.

Solidarizzare si può, la lotta paga, urge mettere insieme le voci e farsi sentire. Manifestare serve, martellare costantemente su un tema è importante affinché non passi inosservato, affinché forse qualcun* con un contatto diretto, si degni di criticare Erdoğan, e forse anche di smetterla di favorire l’esportazione di armi in Turchia, e diciamola tutta, di esportare armi in generale. Basta ipocrisia.

(Afrin – Foto da Fb)

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